Campionati Mondiali

Assegnati altri sei titoli mondiali nella rassegna iridata di Tokyo: ecco tutto quello che è successo domenica 14 settembre

Foto di Dan Vernon for World Athletics

A cura di Damiano Gherardi


Con la seconda giornata ai mondiali di atletica di Tokyo si entra nel vivo delle gare. A dare il via alla giornata è stata la maratona femminile, vinta dalla keniana e primatista mondiale Peres Jepchirchir in 2:24:43, suo primato stagionale, seguita da Tigst Assefa, già seconda lo scorso anno nella maratona olimpica, che si deve arrendere in volata a pochi metri dal traguardo. Terza una sorprendente Julia Paternain, uruguaiana, che grazie a una rimonta fenomenale riesce a recuperare e chiude il podio. Bene anche l’azzurra Rebecca Lonedo, che chiude la prova in 20esima posizione con un cronometro di 2:33:40, dopo una rimonta eccezionale.


Le gare proseguono poi nello stadio olimpico, con le batterie dei 1500 metri maschili, dove riescono a qualificarsi alle semifinali Federico Riva e Pietro Arese, non ce la fa invece l’azzurro Joao Bussotti Neves e sorprendentemente neanche il norvegese Jakob Ingebrigsten, campione olimpico di specialità a Tokyo 2020 ma mai detentore del titolo iridato, al rientro da un brutto infortunio al tendine d’Achille e non nella miglior condizione possibile. Si prosegue poi con le qualificazioni del lancio del martello femminile, dove Sara Fantini riesce ad accedere alla fase finale con la misura di 71.06, che le vale la decima posizione. La mattinata si conclude con le qualificazioni dei 100 metri ostacoli femminili, dove Giada Carmassi e Elena Carraro accedono alle semifinali, rispettivamente con i tempi di 12.83 e 12.86.


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La rassegna pomeridiana si apre con le qualificazioni dei 400 metri maschili, dove Edoardo Scotti accede alle semifinali demolendo il record italiano e fermando il cronometro a 44.45, tre decimi in meno del precedente primato, detenuto dallo stesso Scotti e da Luca Sito, anche lui impegnato nella stessa gara ma che purtroppo non è riuscito a centrare la semifinale, complice l’annata piena di problemi fisici. Si è poi proseguito con le qualificazioni del salto in alto maschile, in cui erano impegnati quattro azzurri, Gianmarco Tamberi, campione in carica e anche capitano della squadra azzurra, Stefano Sottile, Manuel Lando Matteo Sioli, unico dei quattro qualificato per la finale che si terrà martedì. La gara è stata abbastanza caotica poiché in concomitanza sia con la finale del lancio del disco femminile, in cui ha trionfato, per la prima volta nella sua carriera, l’americana Valarie Allman., con la misura di 69.48, seguita dall’olandese Jorinde Van Klinken, con la misura di 67.50, primato stagionale e dalla cubana Silinda Morales, che chiude il podio con la misura di 67.25, record personale; In pista invece dopo le batterie dei 400 maschili, si sono tenute quelle femminili, dove erano impegnate le azzurre Alice Mangione e Anna Polinari, che però non sono riuscite a qualificarsi per il turno successivo, complici anche i due turni di staffetta mista corsi ieri.  


Si sono poi corse le semifinali dei 1500 metri femminili, in cui erano presenti due azzurre: Gaia Sabbatini, che ha pagato probabilmente lo sforzo di ieri e Marta Zenoni, inizialmente ammessa in finale ma poi squalificata in seguito ad alcuni contatti che hanno causato problemi ad altre atlete durante la gara. Al suo posto è stata riammessa la tedesca Nele Webel. Oltre al disco femminile poi si sono tenute altre finali, come quella del salto in lungo sempre femminile, dove ha trionfato la statunitense Tara Davis-Woodhall, con la misura di 7.13, miglior prestazione dell’anno, seguita dalla tedesca Malaika Mihambo, con 6.99 e la colombiana Natalia Linares che eguaglia il personale con 6.92.


Clamoroso risultato nei 10.000m maschili, dove un fantastico Jimmy Gressier vince in 28:55.77 davanti all’etiope Yomif Kejelcha e allo svedese Andreas Almgren. In ultimo, le finali dei 100 metri, gara regina della rassegna iridata. Dopo le semifinali tenutesi nel pomeriggio, in cui erano impegnati anche Zaynab Dosso, che purtroppo non è riuscita a raggiungere la finale e Marcell Jacobs, anche lui fuori dalla finale e molto deluso, a tal punto che ha dichiarato che si dovrà prendere del tempo per decidere se continuare a gareggiare dopo tante delusioni, le finali hanno chiuso la seconda giornata. In campo femminile trionfa Melissa Jefferson Wooden, che chiude la prova in 10.61, stabilendo il record dei campionati e coronando una stagione piena di successi. Seconda Tina Clayton in 10.76, personal best, seguita da Julien Alfred, campionessa Olimpica. Menzione d’onore per Shelly Ann Fraser Price, che chiude la finale al sesto posto in 11.03, ponendo fine a una carriera incredibile che più volte l’ha vista sul gradino più alto del podio della velocità.


In ambito maschile invece i due jamaicani, Oblique Seville, giunto primo in 9.77 e Kishane Thompson, secondo in 9.82, si sono imposti sul superfavorito Noah Lyles, giunto terzo, confermando quanto aveva previsto Bolt prima dell’inizio delle gare, ovvero che i due fossero pronti per riportare la Jamaica ai livelli stellari passati.

14/09/2025